domenica 11 marzo 2012

Donna alla finestra

Ecco un libro di Catherine Dunne... anche questo si legge tutto d'un fiato!
Assume quasi i tratti del thriller... ci sono gli ingredienti giusti e ben misurati, ma l'argomento di fondo è quello caro all'autrice, cioè le donne e le relazioni. Si allargano i tipi di relazioni (fratelli giovani, fratelli vecchi, genitori, figli, amanti, coniugi e anche, in un certo senso, datori di lavoro), entra in gioco la crisi economica mondiale. Ma ne esce un ritratto realistico e a tratti crudo di come la vita metta alla prova le persone che, con le spalle al muro, possono agire in modo non sempre prevedibile.
Lascia l'idea che tutto, alla fine, si può recuperare... anche se a pensarci bene non è così (!) Di fatto i personaggi "cattivi" restano cattivi, ma gli altri ne escono fortificati (o forse rassegnati!?!?!).
Il tutto per dire che bisogna sempre dare retta alle donne che, pure nelle condizioni più incredibili, hanno intuizioni più lucide e realistiche degli uomini (specie se sono della specie che finchè si fa finta che vada tutto bene, non ci sono problemi).

domenica 4 marzo 2012

Steve Jobs (di Walter Isaacson)

Ecco un libro "difficile" da recensire... ci sarebbero così tante cose da dire, ma poi vi perdereste il gusto di leggervelo!
Il personaggio è piuttosto noto, ci sono molte "leggende metropolitane" su Steve Jobs, alcune veritiere, altre solo frutto di interpretazione. Per esempio ho visto recentemente il suo nome citato in una lista di "dislessici famosi", ed effettivamente alcuni comportamenti scolastici citati nella biografia lasciano pensare che possa essere vero, ma è una ipotesi.
La sua storia avrebbe molto da dire (forse non sempre per insegnare, ma almeno per stimolare la riflessione) su molti argomenti: l'adozione, la scuola, la leadership, la motivazione, la passione al lavoro, l'educazione dei figli, la creazione di una famiglia, lo spirito imprenditoriale ecc.
Potrei darvi alcuni suggerimenti di lettura (alcuni sono stati dati a me da altri che avevano terminato il libro prima di me e li ringrazio per questo, perchè sono stati proprio utili: grazie Franca!).
Per esempio leggete con attenzione la parte relativa al percorso scolastico (e al successivo abbandono) perchè porta alcuni spunti molto importanti: per esempio l'importanza della curiosità, dell'interesse, della motivazione. Facciamo abbastanza per i nostri ragazzi per raggiungere questi obiettivi?
La creatività e il "campo di distorsione della realtà"... ho discusso con la mia amica Franca di questo argomento, cercando di capire se il campo di distorsione della relatà fosse più positivo o negativo: siamo giunte al compromesso che questo sia l'elemento che rende realizzabili alcune innovazioni, ma è anche l'elemento che non ci permette di essere fino in fondo obiettivi circa la realtà. Quindi ha aspetti positivi e negativi. A parer mio i positivi sono maggiori e quindi ne consiglio l'utilizzo (anche se con moderazione). Il principio è questo: se io inizio a vedere la realtà come posssibile, man mano anche gli altri la vedranno così e quindi quella realtà sarà modificabile. Faccio un esempio: se io inizio a pensare che l'oggetto X può essere migliorato, anche le altre persone che lavorano con me, inizieranno a percepirne gli aspetti migliorabili e alla fine l'oggetto X verrà effettivamente migliorato Funziona anche con le persone (anche se è più difficile da attuare): se penso che la persona Y può fare meglio (pensiamo ai momenti in cui si affronta una difficoltà scolastica o professionale) e anche gli altri del gruppo iniziano a pensarla così, alla fine ci crederà anche la persona stessa che quindi agirà per migliorare (magari trovando delle strategie più adatte a funzionare meglio). Ecco l'unico problema è che bisogna crederci davvero, non si può fare finta. E questo temo sia l'ostacolo più importante: non tutti mettiamo passione e creatività nelle cose che facciamo e quindi questo meccanismo rischia di non funzionare.
Un altro suggerimento di Franca che è stato molto utile: quando il testo cita un prodotto, una presentazione o un discorso di Steve Jobs, andatelo a cercare su youtube... serve davvero a farsi un'idea della capacità di comunicazione!
Non dubito che rimarrete rapiti dalle caratteristiche di questo personaggio (anche quelle negative!) e l'autore (Walter Isaacson) sa restituire un'immagine davvero completa del personaggio non tralasciando le ombre e gli elementi difficili di questo grande uomo. Forse in parte ne restituisce la dimensione realmente umana di una personalità che altrimenti sarebbe facile da idealizzare (proprio perchè autoidealizzata dallo stesso Steve Jobs).
Un'ultima cosa: non temo per la Apple. Vero è che Steve Jobs avrà instaurato dei rapporti di dipendenza reciproca tra sè stesso e la Apple (nel senso che lui dipendeva dall'azienda per la sua realizzazione personale e l'azienda dipendeva da lui per la spinta creativa), ma se davvero è riuscito a creare una squadra di collaboratori di serie A, come ricorre nel libro, allora non ci saranno problemi.
Una citazione, naturalmente:
"Cerchiamo di usare i talenti che abbiamo per esprimere il nostro sentire più profondo, per esternare la nostra ammirazione per tutti i contributi di chi è venuto prima di noi, e per aggiungere qualcosa a quel percorso. E' questo che mi ha dato la spinta."
Cosa aggiungere? Sottoscrivo!