Fantastico! Camilleri e Lucarelli che "interpretano" due personaggi stupendi intrecciando una storia breve ma mozzzafiato!
Un po' surreale a vederla poi, a sangue freddo, ma comunque coinvolgente.
Non ci si può sprecare in commenti... è solo da leggere! Possibilmente tutto d'un fiato!
Consigliatissimo!!!
mercoledì 27 giugno 2012
Il secolo imprevedibile
Ecco un libro molto entusiasmante durante la lettura, ma che una volta finito non si fa ricordare.
Mettiamo pure che il mio livello di attenzione alle complesse dinamiche espresse nel testo, possa non essere stato sempre adeguato. Ma così come mi è venuta voglia di sottolineare dei passi mentre lo leggevo, dopo qualche giorno, non mi ricordavo i principi che avevo sottolineato con tanta lena.
Che sia un principio di Alzheimer? Per ora preferisco pensare che si tratti di un gran bel libro, forse un po' troppo complesso per il momento del "pre-sonno". Gli andrebbe dedicato un momento in cui la concentrazione possa essere più sostenuta.
L'autore parla di crisi economica mondiale, ne parla in tempi non sospetti, quando era appena scoppiato il caso dei mutui negli stati uniti, qualche anno fa, e fa una riflessione molto accurata e molto importante su come si potrebbe interagire con questa situazione per farla evolvere e non avvitarci soltanto nella spirale negativa della finanza.
Il suo discorso è ricco di esempi, di casi analizzati, di dati di ricerche da cui trarre lezioni importanti non tanto su cosa fare, ma su come fare. Questo è stato forse l'elemento che mi ha convinto di più.
L'idea che non ci sia qualcuno che ci debba dire cosa dobbiamo fare, quali azioni intraprendere, ma come alcune modalità di pensiero e di azione possano essere più utili per affrontare il momento ognuno nel suo contesto. Fornisce quindi momenti di metacognizione, non ricette di risoluzione.
Il messaggio finale è uno sprone all'azione creativa, alla coltivazione di sogni e alla loro realizzazione (i miei preferiti!) allo spostamento del punto di vista per poter cogliere le molteplici sfaccettature degli eventi.
Adoro questo libro! Consigliato vivamente!
Mettiamo pure che il mio livello di attenzione alle complesse dinamiche espresse nel testo, possa non essere stato sempre adeguato. Ma così come mi è venuta voglia di sottolineare dei passi mentre lo leggevo, dopo qualche giorno, non mi ricordavo i principi che avevo sottolineato con tanta lena.
Che sia un principio di Alzheimer? Per ora preferisco pensare che si tratti di un gran bel libro, forse un po' troppo complesso per il momento del "pre-sonno". Gli andrebbe dedicato un momento in cui la concentrazione possa essere più sostenuta.
L'autore parla di crisi economica mondiale, ne parla in tempi non sospetti, quando era appena scoppiato il caso dei mutui negli stati uniti, qualche anno fa, e fa una riflessione molto accurata e molto importante su come si potrebbe interagire con questa situazione per farla evolvere e non avvitarci soltanto nella spirale negativa della finanza.
Il suo discorso è ricco di esempi, di casi analizzati, di dati di ricerche da cui trarre lezioni importanti non tanto su cosa fare, ma su come fare. Questo è stato forse l'elemento che mi ha convinto di più.
L'idea che non ci sia qualcuno che ci debba dire cosa dobbiamo fare, quali azioni intraprendere, ma come alcune modalità di pensiero e di azione possano essere più utili per affrontare il momento ognuno nel suo contesto. Fornisce quindi momenti di metacognizione, non ricette di risoluzione.
Il messaggio finale è uno sprone all'azione creativa, alla coltivazione di sogni e alla loro realizzazione (i miei preferiti!) allo spostamento del punto di vista per poter cogliere le molteplici sfaccettature degli eventi.
Adoro questo libro! Consigliato vivamente!
anonimo_senza titolo
Lo ammetto, il lungo silenzio di questi mesi non era solo dovuto al fatto che ho letto libri di "lavoro", ma anche al fatto che su alcuni ho dovuto riflettere sull'opportunità di dire quello che pensavo.
Mi spiego meglio, ad un certo punto mi sono chiesta: "Questo libro non mi è piaciuto, lo descrivo ugualmente sul blog?" La prima risposta che mi sono data è stata: "Certo, perchè censurare una cosa solo per una opinione personale... se accettiamo le differenze individuali e la libertà di pensiero..."
Poi ho riflettuto anche sul fatto che comunque il mio parere potrebbe essere travisato da una mia incapacità di cogliere più approfonditamente alcuni contenuti e quindi il mio parere "limitato" potrebbe influenzare altre persone nella scelta della lettura o meno di un certo libro.
D'altra parte se una persona si lascia influenzare dal parere di un altro nella scelta di un libro da leggere e soprattutto nel giudizio che ne dà, sarebbe triste pensare che dopo la prima lettura da parte di qualcuno gli altri si uniformerebbero al suo giudizio...
Mi vengono in mente i filosofi greci dello scetticismo... Sesto Empirico concluderebbe dicendo che a questo punto "occorre sospendere il giudizio".
Farò così. Sospendo il giudizio e scrivo perchè non mi ha convinto il libro che ho letto... ma non vi dico il titolo nè l'autore.... (vigliacca!)
Si tratta di un libro che parla di scuola, scritto da un insegnante di scuola superiore. Non c'è una vera trama, si tratta di una serie di osservazioni che, partendo da aneddoti accaduti in classe, favoriscono la riflessione su alcuni argomenti (gli adolescenti, le relazioni, i ruoli di insegnante e studente, il bullismo, la tecnologia ecc.).
Alcune elaborazioni mi sono piaciute e anche tanto (incredibilmente a questo libro ho fatto anche delle "orecchie", per rintracciare più facilmente alcuni passi che credo mi saranno utili come esempi), ma al contrario altre osservazioni non mi hanno convinta per niente, mi sono sembrate superficiali, scontate, populiste, poco attente al mondo delle relazioni giovanili.
Beh, a causa di ciò, la sensazione finale è negativa. Peccato.
Mi spiego meglio, ad un certo punto mi sono chiesta: "Questo libro non mi è piaciuto, lo descrivo ugualmente sul blog?" La prima risposta che mi sono data è stata: "Certo, perchè censurare una cosa solo per una opinione personale... se accettiamo le differenze individuali e la libertà di pensiero..."
Poi ho riflettuto anche sul fatto che comunque il mio parere potrebbe essere travisato da una mia incapacità di cogliere più approfonditamente alcuni contenuti e quindi il mio parere "limitato" potrebbe influenzare altre persone nella scelta della lettura o meno di un certo libro.
D'altra parte se una persona si lascia influenzare dal parere di un altro nella scelta di un libro da leggere e soprattutto nel giudizio che ne dà, sarebbe triste pensare che dopo la prima lettura da parte di qualcuno gli altri si uniformerebbero al suo giudizio...
Mi vengono in mente i filosofi greci dello scetticismo... Sesto Empirico concluderebbe dicendo che a questo punto "occorre sospendere il giudizio".
Farò così. Sospendo il giudizio e scrivo perchè non mi ha convinto il libro che ho letto... ma non vi dico il titolo nè l'autore.... (vigliacca!)
Si tratta di un libro che parla di scuola, scritto da un insegnante di scuola superiore. Non c'è una vera trama, si tratta di una serie di osservazioni che, partendo da aneddoti accaduti in classe, favoriscono la riflessione su alcuni argomenti (gli adolescenti, le relazioni, i ruoli di insegnante e studente, il bullismo, la tecnologia ecc.).
Alcune elaborazioni mi sono piaciute e anche tanto (incredibilmente a questo libro ho fatto anche delle "orecchie", per rintracciare più facilmente alcuni passi che credo mi saranno utili come esempi), ma al contrario altre osservazioni non mi hanno convinta per niente, mi sono sembrate superficiali, scontate, populiste, poco attente al mondo delle relazioni giovanili.
Beh, a causa di ciò, la sensazione finale è negativa. Peccato.
I sei pilastri dell'autostima
Come sono arrivata a leggere libri di "lavoro" anche prima di addormentarmi?
Vabbeh, questo meritava di essere letto. Me lo aveva consigliato una collega (grazie Elisa!!) ed effettivamente ricco di spunti molto positivi. Un po' ha rinforzato il mio modo di intendere alcuni principi per la mia professione e in parte mi ha dato nuove idee su cui riflettere.
Presa dall'entusiasmo (come mi capita spesso) ho iniziato il programma che lui imposta con delle frasi da completare, diverse per ogni settimana... il programma dura 30 settimane... io ho resistito fino alla 5^.... (!?!?!?) Scandaloso.
In sè il programma è proprio bello, ma credo sia necessaria una motivazione più alta della mia attuale e una persona con cui confrontarsi e analizzare gli elementi che emergono dalle frasi completate. Strutturato così, cioè come una terapia di supporto, è un ottimo strumento da cui si possono ricavare veramente buonissime elaborazioni e generalizzazioni.
Consigliatissimo quindi anche per chi non è un professionista della salute o del benessere, ma eviterei di seguire il programma "in solitaria" perchè si rischia di perdere una occasione per fare chiarezza e per uscire un po' dalle convinzioni e interpretazioni "solite" che ci diamo già da soli ad alcuni comportamenti propri ed altrui ( seppur le capacità di introspezione personale possano essere molto spiccate, diventano a lungo andare un po' semplicistiche).
Vabbeh, questo meritava di essere letto. Me lo aveva consigliato una collega (grazie Elisa!!) ed effettivamente ricco di spunti molto positivi. Un po' ha rinforzato il mio modo di intendere alcuni principi per la mia professione e in parte mi ha dato nuove idee su cui riflettere.
Presa dall'entusiasmo (come mi capita spesso) ho iniziato il programma che lui imposta con delle frasi da completare, diverse per ogni settimana... il programma dura 30 settimane... io ho resistito fino alla 5^.... (!?!?!?) Scandaloso.
In sè il programma è proprio bello, ma credo sia necessaria una motivazione più alta della mia attuale e una persona con cui confrontarsi e analizzare gli elementi che emergono dalle frasi completate. Strutturato così, cioè come una terapia di supporto, è un ottimo strumento da cui si possono ricavare veramente buonissime elaborazioni e generalizzazioni.
Consigliatissimo quindi anche per chi non è un professionista della salute o del benessere, ma eviterei di seguire il programma "in solitaria" perchè si rischia di perdere una occasione per fare chiarezza e per uscire un po' dalle convinzioni e interpretazioni "solite" che ci diamo già da soli ad alcuni comportamenti propri ed altrui ( seppur le capacità di introspezione personale possano essere molto spiccate, diventano a lungo andare un po' semplicistiche).
Iscriviti a:
Post (Atom)