Angels' Landing è stata una conquista. Siamo partiti la mattina presto (si fa per dire, nel locale dove abbiamo fatto colazione se la sono presa comoda, erano lentissimi!) e abbiamo affrontato la prima parte di percorso sul sentiero lastricato, comodo ma faticoso perchè spesso in pendenza da mozzare il fiato, ad un certo punto tutto a tornanti!
Ma che bello... ci si trova man mano sopra la strada, sopra il fiume, sempre più su, si vedono le cime degli alberi che poco prima ci facevano ombra... poi lungo la costa della roccia, attraverso un stretta gola dove ad un certo punto si sente l'eco... e poi su e su fino in cima alla parete principale!
Che spettacolo! la strada, le persone che stanno affrontando la salita, lo shuttle che ci aveva portato qualche ora prima... tutto è piccolissimo da lassù. Ci sono falchi che volteggiano alti e scoiattoli che cercano cibo e si nascondono non appena vedono passare l'ombra delle ali del falco a caccia.
I due uomini proseguono, perchè c'è una ulteriore salita per arrivare fino sopra all'ultimo strato in cima, passando attraverso un tratto stretto ed esposto che collega le due vette, la seconda più alta ma più impervia per via della pendenza molto elevata. Loro ce l'hanno fatta, io e Monica abbiamo temuto l'una per il fiato corto (io) e l'altra per la discesa (Mo). Ma che soddisfazione anche solo essere arrivati fino alla prima meta, per me, poi, che non sono allenata e nemmeno avevo mai fatto una salita del genere!
Con un venticello fresco e all'ombra di un pino (generoso, subito battezzato Vampire Tree) a tratti sembrava di poter volare proprio come il falco...
Anche la fiscesa, comunque è faticosa perchè così come si inerpica all'andata, ci si sente sbilanciati al ritorno, ma è decisamente più facile da affrontare, forse anche per via dell'adrenalina che si acquista dall'idea di aver raggiunto un obiettivo!
Sullo shuttle che ci riporta al visitor center Mariano è in coma, non risponde agli stimoli (ci preoccupiamo un po' pensando che si sia preso un colpo di calore) ma poi si riprende dopo un po' di acqua fresca dalla fontana (gli si riattiva il meccanismo del free refill).
La seconda metà del pomeriggio la passiamo un po' in piscina e un po' a sonnecchiare chi al sole, chi all'ombra (come me) sul mega terrazzo della stanza.
La sera abbiamo ancora energie per andare a cercare una lavanderia per il bucato: ne troviamo una in città che sembra proprio quella dei film con lavatrici e asciugatrici a gettoni e le sedie per attendere il bucato. Rischiamo di saltare la cena, perchè facciamo un po' tardi tra lavare e asciugare, ma riusciamo a trovare posto in una steack house in zona cesarini. Chiunque vi dica che negli stati uniti si fa tardi la sera, mente spudoratamente: alcuni ristoranti chiudono alle 21 e altri alle 22 (se ci si dilunga un po' si rischia di assistere alle pulizie finali pre chiusura!).
Domani si va per fossili!
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